On the premise that shopping centres arise, of necessity, in proximity to infrastructures, as the American model teaches, the essay examines the relationship between the establishment of a shopping centre and an urban highway such as the GRA. In particular, the essay turns its attention to the solutions of accessibility and land consumption, bearing in mind that in most cases Roman commercial settlements arrived late, in an already largely built-up urban condition. For this reason, the large sales areas in the Roman case (typologically classifiable as megastores, clusters and outlets) had to fit into an already densely built-up territory, making space for themselves among the existing and inventing forms of interchange that were almost always not among the most rational possible. The analysis of four sample cases - Ikea Anagnina, Romanina, Castel Romano outlet, Parco Leonardo - intends to compare the settlement models adopted (starting from the assumption that there is no morphological prototype to respect and that each is a case in itself) in order to understand the degree of sustainability (or unsustainability) of Rome's large commercial attractors and 'measure' the serving capacity of the GRA.

Posta la premessa che i centri commerciali sorgono, di necessità, in prossimità delle infrastrutture come insegna il modello americano, il saggio esamina il rapporto che lega l’insediamento di uno shopping center a un’autostrada urbana qual è il GRA. In particolare, il saggio rivolge la sua attenzione alle soluzioni di accessibilità e consumo di suolo, avendo presente che nella maggior parte dei casi gli insediamenti commerciali romani sono approdati tardi negli anni, in una condizione urbana già in larga parte edificata. Per questa ragione le grandi superfici di vendita del caso Roma (tipologicamente catalogabili come megastore, cluster e outlet) hanno dovuto inserirsi in un territorio già densamente costruito facendosi spazio tra l’esistente e inventando forme di svincoli che quasi sempre non sono tra le più razionali possibili. L’analisi di 4 casi campione – Ikea Anagnina, Romanina, l’outlet di Castel Romano, Parco Leonardo – intende mettere a confronto i modelli insediativi adottati (a partire dalla premessa che non esiste un prototipo morfologico da rispettare e che ognuno è un caso a sé) per comprendere il grado di sostenibilità (o insostenibilità) dei grandi attrattori commerciali romani e “misurare” la capacità di servizio del GRA.

Shopping center e distretti commerciali a Roma / Criconia, Alessandra. - In: TRASPORTI & CULTURA. - ISSN 2280-3998. - Anno XVIII:51(2018), pp. 25-32.

Shopping center e distretti commerciali a Roma

Criconia, Alessandra
2018

Abstract

On the premise that shopping centres arise, of necessity, in proximity to infrastructures, as the American model teaches, the essay examines the relationship between the establishment of a shopping centre and an urban highway such as the GRA. In particular, the essay turns its attention to the solutions of accessibility and land consumption, bearing in mind that in most cases Roman commercial settlements arrived late, in an already largely built-up urban condition. For this reason, the large sales areas in the Roman case (typologically classifiable as megastores, clusters and outlets) had to fit into an already densely built-up territory, making space for themselves among the existing and inventing forms of interchange that were almost always not among the most rational possible. The analysis of four sample cases - Ikea Anagnina, Romanina, Castel Romano outlet, Parco Leonardo - intends to compare the settlement models adopted (starting from the assumption that there is no morphological prototype to respect and that each is a case in itself) in order to understand the degree of sustainability (or unsustainability) of Rome's large commercial attractors and 'measure' the serving capacity of the GRA.
2018
Posta la premessa che i centri commerciali sorgono, di necessità, in prossimità delle infrastrutture come insegna il modello americano, il saggio esamina il rapporto che lega l’insediamento di uno shopping center a un’autostrada urbana qual è il GRA. In particolare, il saggio rivolge la sua attenzione alle soluzioni di accessibilità e consumo di suolo, avendo presente che nella maggior parte dei casi gli insediamenti commerciali romani sono approdati tardi negli anni, in una condizione urbana già in larga parte edificata. Per questa ragione le grandi superfici di vendita del caso Roma (tipologicamente catalogabili come megastore, cluster e outlet) hanno dovuto inserirsi in un territorio già densamente costruito facendosi spazio tra l’esistente e inventando forme di svincoli che quasi sempre non sono tra le più razionali possibili. L’analisi di 4 casi campione – Ikea Anagnina, Romanina, l’outlet di Castel Romano, Parco Leonardo – intende mettere a confronto i modelli insediativi adottati (a partire dalla premessa che non esiste un prototipo morfologico da rispettare e che ognuno è un caso a sé) per comprendere il grado di sostenibilità (o insostenibilità) dei grandi attrattori commerciali romani e “misurare” la capacità di servizio del GRA.
Shopping center; Roma; GRA; attratto commerciali
01 Pubblicazione su rivista::01a Articolo in rivista
Shopping center e distretti commerciali a Roma / Criconia, Alessandra. - In: TRASPORTI & CULTURA. - ISSN 2280-3998. - Anno XVIII:51(2018), pp. 25-32.
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Utilizza questo identificativo per citare o creare un link a questo documento: https://hdl.handle.net/11573/1681785
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